SixthContinent ci sei o ci fai

SIXTHCONTINENT



Sixthcontinent è una piattaforma di e-commerce che permette la vendita e l’acquisto di Gift Card, Shopping Card prepagate e coupon, finita nel mirino dell’AGCM per ipotesi di pratiche commerciali scorrette e ripetute violazioni del Codice del Consumo.

Già con bollettino del 16 dicembre 2019, l’Autorità Antitrust ha sollevato dubbi sull’operato della piattaforma, in particolare circa il blocco degli account (con perdita di quanto già versato e di quanto sino a quel momento maturato in termini di crediti) e in considerazione delle modifiche unilaterali dei termini contrattuali che hanno di fatto spazzato via le legittime aspettativa degli utenti.

Nonostante l’intervento dell’Autorità, le pratiche commerciali scorrette non solo non si sono interrotte ma si sono addirittura intensificate, ed infatti – si legge nell’adunanza del 25 febbraio 2020 – “…il professionista continua a porre in essere comportamenti aventi sostanzialmente l’effetto di impedire agli aderenti la fruizione delle Shopping card e delle altre utilità conseguite grazie all’appartenenza alla community….“.

Sono innumerevoli le segnalazioni raccolte dall’AGCM circa le pratiche commerciali poste in essere da Sixthcontinent e, di fatto, oggi sono molti gli utenti impossibilitati ad usufruire proficuamente dei soldi versati e/o investiti; a ciò va aggiunto il rifiuto della piattaforma di rimborsare gli utenti anche solo delle somme versate.

SIXTHCONTINENT, nato a Novembre 2017, è il social network dell'ecommerce, che permette di risparmiare sull'acquisto di gift card di beni primari, e allo stesso tempo redistribuisce il guadagno tra tutti gli utenti iscritti che risultano essere 380,000 gennaio 2019.

L’idea alla base di SIXTHCONTINENT è di approfittare degli investimenti delle aziende in pubblicità e degli sconti nei settori che hanno grandi margini di guadagno per consentire agli utenti di risparmiare sugli acquisti, anche di beni di prima necessità.

’Ndrangheta: nei guai Fabrizio Politi

Per i paparazzi era il “nuovo Briatore” (con tanto di love story da gossip con Geri Haliweel, ex Spice Girl, e feeling con Naomi Campbell e Paris Hilton). Per il mondo della nautica chic era l’imprenditore che con la Fashion Yachts aveva puntato al mercato degli ultraricchi. Ma per la Direzione distrettuale antimafia di Milano che ieri, martedì, lo ha arrestato, Fabrizio Politi, 41 anni, livornese, è semplicemente un imprenditore che si era messo in affari con la ’ndrangheta. Insieme a lui sono finite agli arresti 40 persone nell’operazione della Dda (pm Giuseppe D’Amico): fra questi, Giuseppe Pensabene, 48 anni, soprannominato “papa” o “sovrano”, l'uomo al quale faceva capo la banca clandestina della 'ndrangheta scoperta a Seveso (Lombardia), e i suoi complici. Viene accusato di aver costretto l’imprenditore Francesco Guidetti, fra i più noti in Versilia nel settore nautico, a Viareggio, ad «accettare, agli inizi del mese di maggio 2012, le condizioni impostegli da Giuseppe Pensabene e dal suo gruppo criminale». Guidetti «vantava un credito di circa 240mila euro nei confronti della società Italianavi Srl di Emanuele Sangiovanni e di Fabrizio Politi»: doveva essere “convinto” non solo a «ridurre le sue pretese creditorie» ma anche a tirar fuori i quattrini per «finanziare in parte il completamento della costruzione di alcune imbarcazioni di lusso, affare gestito dalla stessa Italianavi, e nel quale era coinvolta direttamente, come finanziatrice, anche l'associazione mafiosa capeggiata da Pensabene». Le accuse degli inquirenti non si fermano qui: Politi è anche accusato di aver ricevuto finanziamenti «a più riprese dall'associazione mafiosa capeggiata da Pensabene». E, quando non ce l’ha fatta più a tenere il passo con i pagamenti, avrebbe offerto a Pensabene ed al suo gruppo «di partecipare come soci occulti nelle attività di costruzione di imbarcazioni della predetta società Italianavi», oltre a «rilevare la gestione di un suo ristorante in provincia di Livorno». Il nome di Politi è rimbalzato per anni nelle cronache mondane: prima ha iniziato a imperversare nelle serate vip al Billionarie di Porto Cervo, poi il periodo in cui è stato paparazzato con star e starlette varie, tra cui Valeria Marini e Simona Ventura. Durante la relazione con l’ex Spice i giornali rosa di mezzo mondo raccontarono del dono di un anello da 40mila euro alla sua nuova fiamma. Aveva anche raccontato che la sua amica Paris Hilton avrebbe inaugurato un locale acquisito a Livorno. Il locale non è diventato il nuovo Billionaire, la Hilton non si è vista né sul Pontino né alla Guglia, e le fortune dei suoi megayacht da favola hanno cominciato rapidamente a declinare. Lasciando a terra i dipendenti che si sono ritrovati senza lavoro e senza futuro.

Al capolinea l'avventura di Politi

PISA. Non è rimasto quasi niente del successo economico di Fabrizio Politi, il livornese già fidanzato della Spice Girl Geri Halliwell e di stelline da rotocalco. A parte i debiti, che sfiorano i venti milioni, come ben sanno i molti creditori rimasti a bocca asciutta. Non è rimasto neppure il nome Fashion Yachts Group, cambiato in Commerciale Nautica spa. E non è rimasta, financo, la società. Perché la Commerciale Nautica è stata messa in liquidazione, con richiesta di concordato preventivo già presentata al tribunale di Pisa. La crisi. In soli due anni Fashion Yachts si era ritagliata uno spazio nella nicchia dei megayacht. Poi è arrivata la crisi economica globale, con un micidiale doppio effetto. «Una crisi - come si spiega nella relazione di bilancio al 31 agosto 2010 - che ha portato l'azienda a registrare un calo di vendite e che ha determinato una grande pressione a livello finanziario». La scommessa. Eppure, ancora un anno fa, Politi ci credeva, al punto da trasformare la Fashion Yachts Group srl in una società per azioni, con la sottoscrizione di un ingente aumento di capitale: da 90mila euro a 1 milione e mezzo. Gli svizzeri. Ma già pochi mesi dopo, la stretta delle banche e delle società di leasing aveva costretto Politi a «cedere il 100% delle azioni a un gruppo svizzero che finanziariamente potesse sostenere l'impegno finanziario». È così che, il 24 agosto 2010, la Fashion Yachts Group spa viene interamente rilevata dalla Gh International Sa, una società con sede nel Canton Ticino che fino ad allora si era occupata d'altro, con 100mila franchi svizzeri di capitale. La Gh International da una parte rileva tutte le quote e dall'altra conferma Politi come amministratore unico. I conti in rosso. La proprietà svizzera ereditava una situazione difficile. Come indicato dal bilancio al 31 agosto 2010: il fatturato precipitato da 32 a 6 milioni, una perdita di esercizio di 4 milioni 300mila euro, un patrimonio netto negativo per 1 milione e mezzo. E a fronte di 11,8 milioni di crediti, debiti per 19 milioni di euro di cui 15 esigibili entro l'esercizio successivo. E infine casse vuote: solo 3500 euro di disponibilità liquida. Capolinea. Bastano pochi mesi a rendersi conto della situazione. Il 22 dicembre la società cambia nome, da Fashion Yachts Group a Commerciale Nautica. E il 25 gennaio viene messa in liquidazione, con l'idea di saldare i creditori con un concordato preventivo.
I cantieri navali di Fabrizio Politi vanno all'asta
PISA. Il timbro che certifica la sconfitta è racchiuso in una data: l'11 febbraio il Tribunale propone al miglior offerente capannoni, palazzina e concessioni demaniali dei cantieri navali ex Fashion Yachts nella darsena pisana. La procedura scelta dalla sezione fallimentare è la vendita competitiva con una base d'asta di 6 milioni di euro. In realtà l'operazione di dismissione del patrimonio per pagare i creditori riguarda la "Cantieri Navali C.M. Spa", ora Srl, in liquidazione, che nell'estate 2010 aveva rilevato la Fashion Yachts proiettata per qualche stagione nell'empireo della nautica di lusso dal 42enne imprenditore livornese, Fabrizio Politi. Una parabola calante, dopo i pirotecnici annunci lanciati nel 2008, iniziata proprio nel 2010. image/1868045.pjpeg Un diamante per Geri Politi ha regalato all'ex Spice Girls l'anello di fidanzamento La Fashion Yachts era nata nel 2001 per la commercializzazione di scafi extralusso. Politi, giovane sveglio, adrenalinico dal pensiero all'azione, aveva deciso di fare il salto da semplice buyer a costruttore e nel 2007 aveva imbarcato come socio l'immobiliarista lombardo Carlo Maria Majocchirilevando i cantieri della darsena. Un obiettivo ambizioso che per un paio d'anni aveva macinato volumi interessanti. Successi e visibilità, con robusta iniezione di bellezze femminili da rotocalco, gli avevano fatto guadagnare il titolo di Briatore della nautica. La società nel 2007 aveva fatturato 25 milioni di euro con una previsione per il 2009 di oltre 100 milioni. «Con le mie barche farò concorrenza ad Azimut Benetti» aveva dichiarato Politi in un'intervista al Tirreno. La stima di sé non ha mai fatto difetto all'imprenditore, molto attento al marketing. Non solo quello aziendale. Quando uno si fidanzata con l'ex "Spice girl" Geri Halliwell, e per sottolineare il concetto le regala un anello da 40.000 euro, le copertine patinate sono la risposta scontata a un modo di vivere sotto i riflettori in servizio permanente effettivo. Ma le luci del jet set, dal Billionaire ad Hollywood con serate memorabili in Versilia con la Capannina come epicentro di passerelle di vip, hanno un controcanto sgradevole sul colore dei bilanci societari che si tingono sempre più di rosso. I dipendenti lamentano gli stipendi pagati in ritardo e iniziano le cause di lavoro . Nell'estate 2008 la darsena ospita la showgirlValeria Marini, madrina del primo yacht uscito dai cantieri Fashion. Evento glamour che bagna di mondanità i Navicelli, ma che è destinato a restare un lampo in un contesto avviato al tramonto industriale. Al 31 agosto 2010 il fatturato precipita da 32 a 6 milioni di euro, una perdita di esercizio di 4 milioni 300mila euro, un patrimonio netto negativo per 1 milione e mezzo. E a fronte di 11,8 milioni di crediti i revisori dei conti mettono in filadebiti per 19 milioni di euro . L'ultimo tentativo di salvataggio arriva dalla Svizzera. Majocchi, che già possedeva l'80 per cento, acquista anche il 20 per cento di Politi che resta come amministratore unico. Ma il vento è cambiato e ai proclami bellicosi verso la concorrenza si sono sostituiti i creditori che battono cassa. E per la nuova società, Cantieri Navali Cm, nata dalle ceneri della Fashion Yachts, il sipario cala con la richiesta di concordato preventivo. Fabrizio Politi Nautica, al capolinea l'avventura di Politi Diciannove milioni di debiti per la società, chiesto il concordato preventivo Chi non sparisce dalla scena, a prescindere dal contesto, è Politi. Resta nella nautica e inciampa, con tanto di arresto, nel marzo 2014 in un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano sulla 'ndrangheta in Brianza . L'imprenditore non si abbatte. Anzi. In una sorta di contrappasso da espiazione per quello che è stato nel suo recente passato, ora Politi professa altri ideali, opposti a quelli che lo hanno guidato da protagonista in tutte le sue sfide. Parla, e sul web sono visibili le sue performance, e si muove come un guru nel ruolo presidente del movimento politico "Economia Popolare" denunciando sia dalla sua pagina Facebook, sia attraverso il social network Sixth Continent "le diseguaglianze, dal punto di vista della regolamentazione, in ambito lavorativo, tra aziende che operano in Europa o in Occidente e quelle che hanno le proprie sedi in Cina e nei Paesi dell'estremo Oriente". E per rimarcare il suo fervore terzomondista Politi denuncia pure Ikea e Zara al Tribunale Internazionale dell'Aja per il reato di crimini contro l'umanità. Da obiettivo, soprattutto per le celebrities che aveva al fianco, dei paparazzi a profeta di un nuovo sistema economico "basato sull'algoritmo matematico Mo.Mo.Sy. (inventato da Politi) che si prefigge di far uscire l'Occidente dalla crisi economica e spostare i consumi verso le aziende virtuose e riavviare la ripresa". Il business delle barche si è incagliato in Tribunale, ma per Politi c'è un mondo da salvare.


L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è intervenuta nuovamente nei confronti della società Sixthcontinent Europe S.r.l. - attiva nella vendita di carte (Shopping Card) che consentono ai consumatori di acquistare a prezzi scontati prodotti e servizi offerti e che danno diritto ad usufruire di una serie di vantaggi in termini di sconti, punti ed altre utilità – avviando il 1° aprile 2020 un procedimento volto a contestare la mancata osservanza della delibera di sospensione provvisoria, assunta nel procedimento (PS11332) avviato in data 3 dicembre 2019.

In particolare, tale delibera cautelare prevede che la società Sixthcontinent: a) sospenda il blocco degli account in assenza di puntuale specificazione delle motivazioni, con contestuale rimborso di quanto versato e del corrispettivo delle altre utilità maturate e b) si astenga da ogni attività diretta a impedire o limitare l’utilizzo delle Shopping Card già acquistate secondo le modalità di attivazione e fruizione originariamente previste.

Da un significativo e costante flusso di segnalazioni nonché dalla relazione tardivamente trasmessa da Sixthcontinent è infatti emerso come la società non abbia rispettato le misure cautelari così disposte dall’Autorità per interrompere la continuazione delle pratiche che già risultavano prima facie gravemente scorrette. 

L’Autorità, in considerazione del particolare momento, continua a monitorare il mercato concentrando la propria attenzione su operatori attivi nell’e-commerce che adottano comportamenti scorretti e ingannevoli.

Roma, 14 aprile 2020


SALDO INUTILIZZABILE, CREDITI SVALUTATI , CARD CONSEGNATE IN RITARDO: MANUTENZIONE FINO AL 28 FEBBRAIO.

Sixthcontinent, la piattaforma fondata da Fabrizio Politi e Francesca Roveda, che incrementa il potere d'acquisto degli utenti, sta attraversando un periodo di difficoltà.

Le recensioni degli utenti, fino a novembre 2019 estremamente positive, da 3 mesi a questa parte sono per lo più negative e pare ci siano una moltitudine di problemi tecnici, organizzativi e comunicativi


Piattaforma Sixthcontinent in manutenzione

Sixthcontinent ha annunciato una vasta attività di riorganizzazione del sito che terminerà il 28 febbraio 2020. Fino a quella data l'utilizzo della piattaforma è gravemente compromesso con saldo sostanzialmente bloccato e crediti utilizzabili in percentuali insignificanti sugli acquisti.

Saldo Sixthcontinent bloccato 

A partire dal 18/12/2019 Sixthcontinent ha congelato il saldo degli utenti, cioè il denaro versato all'interno della piattaforma che serviva ad acquistare le shopping card, ricariche telefoniche e bollettini postali. Il blocco del saldo avvenuto senza alcuna comunicazione ufficiale è stato inizialmente giustificato da Fabrizio Politi per via di una campagna "Amazon Pay", che era il solo metodo di pagamento accettato. In realtà la manovra è sembrata più una mossa per bloccare il denaro degli utenti, versato anche tramite offerte sixth (c.d Turbo) e costringere gli utilizzatori a versare nuova liquidità.

gennaio 2020 il saldo è stato parzialmente sbloccato su alcune card di medio-basso interesse.

Sembrerebbe quindi che Sixth abbia fatto leva sugli acquirenti per versare denaro all'interno della piattaforma prospettandone l'utilizzo su beni di prima necessità (c.d supermercati / carburanti) per poi bloccare gli importi dopo un breve periodo di funzionamento.

Il saldo wallet dovrebbe essere sbloccato a Marzo 2020 con la ripresa della piattaforma, ma al momento non ci sono tempistiche certe.

Segnalazioni all'Antitrust

Diversi utenti che si sono ritrovati con l'account sospeso (c.d. bannati) hanno segnalato quanto accaduto all'AGCM che ha aperto una consultazione per clausole vessatorie (c.d Consultazione in materia di clausole vessatorie: CV219 - SIXTHCONTINENT EUROPE-CLAUSOLE CONTRATTUALI).

Pochi giorni fa è stata inoltrata una nuova segnalazione da parte dell'UNC che ha all'oggetto il blocco della piattaforma (c.d blocco del saldo e crediti inutilizzabili.):

“Fai shopping con i crediti Sixth Continent” è lo slogan, “ma molti consumatori ci hanno segnalato che dopo aver acquistato la shopping card era impossibile utilizzare il proprio credito” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Inoltre, problemi anche per ottene il rimborso di quanto pagato per acquistare queste shopping card o del credito residuo restante” conclude Dona che ricorda come su questo operatore stesse già indagando da tempo l’Antitrust: è necessario chiarire subito la situazione per i consumatori che continuano ad utilizzarlo!”. 


La pubblicità sulle reti Mediaset

Sixthcontinent è stato ampiamente pubblicizzato nei mesi scorsi sulle reti Mediaset durante le trasmissioni "Le Iene" ed in passato anche su "Striscia la Notizia". Dovessero perdurare problemi con la piattaforma Sixthcontinent con conseguenti azioni legali potrebbero essere accertate responsabilità anche nei confronti di Mediaset (BIT: MS) che ha veicolato un rilevante numero di registrazioni/ utenti verso Sixth. Queste al momento sono solo supposizioni e tutti si augurano che Sixthcontinent torni a funzionare rispettando gli impegni presi con clienti e fornitori.

Sixthcontinent, card consegnate in ritardo

Molte recensioni negative degli utenti fanno riferimento a card consegnate con settimane di ritardo. Queste inefficienze non fanno altro che esasperare gli animi degli utenti che si riversano poi online con recensioni e commenti negativi. Certamente, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, ma questi continui inadempimenti di Sixth nei confronti degli utenti minano la fiducia degli utilizzatori e andrebbero certamente evitati.

Promesse di Politi disattese

Politi si è esposto pubblicamente con svariate promesse agli utenti come la possibilità di acquistare talune card con il 100% di crediti, oppure eliminare completamente gli OPSS ovvero le card non consegnate alle date stabilite. Tali promesse sono state ampiamente disattese scatenando le proteste degli utenti, che si sentono ripetere in continuazione di aspettare.

Inoltre Politi ha "abbandonato gli utenti" dichiarando che da dicembre 2019 non si occupa più di SXC Europe e che non è più il portavoce di SXC. Attualmente si occupa solo dello sviluppo e del design del prodotto presso SXC USA.

Dopo tutte le promesse gli utenti vedono questa mossa di Politi come una fuga.

Crediti non azzerati ed altri aspetti positivi

Un aspetto positivo da segnalare è che i crediti degli utenti non sono stati azzerati nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio a seguito delle attività di manutenzione in corso. Questa iniziativa di Sixthcontinent va incontro alle esigenze degli utenti che devono attendere di vedere le modifiche SXC 2020.

Altro aspetto positivo è che le card vengono consegnate, nonostante i grossi problemi e ritardi.

Nel mese di gennaio gli utenti Sixth hanno segnalato di aver ricevuto le card fisiche acquistate a dicembre 2019.

Cosa fare con Sixthcontinent?

Molti utenti indispettiti minacciano di avviare azioni legali o si stanno informando per far valere i propri diritti. Altri che hanno pagato tramite carta di credito stanno avviando le procedure di chargeback.

Il consiglio a questo punto è di attendere marzo 2020 per vedere se la situazione si sbloccherà e questo periodo potrà essere finalmente lasciato alle spalle e ricordato come il periodo nero di Sixthcontinent.

A Luglio 2020 nulla e' cambiato, card in oops rimborsi promessi e mai effettuati e crediti inutilizzabili.


Petizione contro Sixthcontinent



Tutto il testo e':
https://www.agcm.it/dotcmsdoc/allegati-news/PS11332%20chiusura.pdf



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